Monday, July 9, 2018

Bug Out: ma che vuol dire?

Salve a tutti, sono Strambo e sono un sopravvissore.

Oggi vi volevo parlare del bug out, una parola strana del dialetto dei sopravvissori. Bug out quasi letteralmente sta per andare via da casa verso una meta non esattamente definita. Per quello che è il mio punto di vista il bug out è una delle soluzioni più estreme e di difficile attuazione. A questo aggiungo pure che se la meta non è definita esattamente il bug out lo considero una soluzione quasi suicida.


Quindi la prima cosa che suggerirei di risolvere prima di pensare a scappare è quella di trovare un luogo dove rifugiarsi fin quando l'emergenza cessa, dopodiché passiamo a quelli che sono i dettagli.

Prima di fare una specie di check-list voglio spendere due righe sulla mia esperienza di bugout. Il 24 agosto 2016 ci fu il primo terremoto forte che ho sentito in vita mia. Di solito tenevo della roba in macchina per le emergenze ma essendo tornati da poco dalle ferie non avevo ripreparato la mia macchina per quella che è la routine di tutti i giorni, dedicando un pò dello spazio interno della macchina a "bug out bag" (quasi letteralmente borsa per fughe di emergenza di qualsiasi genere) . Quella volta la macchina non era pronta, noi eravamo poco pronti però siamo riusciti a scappare. Per il mio orgoglio di sopravvissore devo dire che è stato un colpo molto duro, perchè sono scappato di casa in mutande e sandali. Ringrazio comunque Dio che a nessuno di noi è successo niente e che non abbiamo perso niente anche nei terremoti che sono venuti dopo

La cosa più importante:

Secondo me è la mia famiglia. Se nel momento dell'emergenza siamo tutti insieme meglio, nel caso siamo divisi è bene avere un punto di ritrovo dove darsi appuntamento. Avere un punto di incontro sicuro a quelle che sono le emergenze specifiche di un dato territorio secondo me è prioritario. Io non voglio sopravvivere senza i miei famigli ;)

  • Documenti e soldi: Questa è una lezione che abbiamo imparato con il terremoto, eravamo appena tornati dalle ferie ed avevamo tutto in uno zainetto di facile acchiappo nell'attaccapanni. siamo scappati mezzi ignudi la notte però i documenti li avevamo con noi, i soldi pure. Nei documenti considero come importante pure le ricette mediche. Come importo 3-500 euro in banconote piccole possibilmente secondo me è OK
  • Comunicazioni: A parte il fatto che tutti dovremmo avere un cellulare e mezzo a testa o più è bene assicurarsi che questo abbia credito e che sia carico. Un power bank penso sia una aggiunta utilissima, leggera ed economica. Nel caso di emergenze secondo me avere una possibilità di riserva di comunicare, come una ricetrasmittente PMR per ogni membro del gruppo è un'aggiunta preziosa e che semplifica enormemente  il ritrovarsi nel caso la rete telefonica sia saltata o intasata
  • Un veicolo: Questo dovrebbe essere in buono stato di manutenzione e ben rifornito. Vi consiglio almeno mezzo serbatoio

La Bug Out Bag

La Bug Out Bag secondo me fa parte delle cose secondarie perché per sopravvivere veramente ci voglio arrivare  in un certo modo (in macchina) ed in un certo luogo (casa con tetto e muri di pietra). Secondo me scappare zaino in spalla senza alcun posto dove andare è follia, la Bug out Bag deve essere un'utliltà che mi permette di arrivare al mio rifugio in un tempo umano. Io per tempo umano definisco non più di 3 giorni, prendendo come riferimento la nostra capacità di resistere alla disidratazione

Pure la Bug Out Bag ha le sue cose primarie e le sue cose secondarie. I nostri fattori primari (di tutti noi) sono la nostra temperatura corporea (quindi vestiti adeguati per la stagione e rifugio) e la nostra idratazione, senza mangiare possiamo resistere molto più a lungo di tre giorni. Il fuoco serve sia per la temperatura corporea sia per l'acqua. Altro fattore da considerare è il peso, secondo me una Bug Out Bag deve pesare non oltre i 15 kg.

Come piccola check-list per la Bug Out Bag io suggerirei

  • Tenda o Tarp
  • Sacco a pelo o coperta
  • Biancheria di ricambio: a seconda della stagione, una maglietta. un paio di mutande (vi consiglio un costume da bagno tipo slip perché il sintetico si asciuga prima) e almeno un paio di calzini. Per la maglietta vi sconsiglio fortemente il cotone perché non si asciuga mai, meglio in sintetico oppure in lana (che pure se pizzica un pò sulla pelle tiene caldi anche quando è umida). 
  • Paracord o cordino per non far volare via il nostro rifugio provvisorio
  • Accendino ed esca per il fuoco
  • Cellulare
  • Le vostre medicine se siete malati cronici
  • Coltello o pinza multitool
  • Torcia elettrica
  • Occhiali se siete miopi o vecchi come me :)
  • Guanti da lavoro
  • Acqua almeno 1,5 litri, poi 3 litri è consigliato. Di fatto se portate tutta l'acqua che riuscite a trasportare tenendo la B.O.B. sotto i 15 kg secondo me non sbagliate
  • Un gavettino o qualsiasi recipiente adatto a cuocere e stare sopra un fuoco acceso (per rendere l'acqua più sicura da bere)
Questa è la mia check-list minimale, alla quale non toglierei niente ed alla quale possiamo aggiungere carta e bussola, cibo di conforto e più o meno quello che volete.

Per il kit di pronto soccorso io opterei per il classico DIN 13164 che sicuramente abbiamo dentro tutte le nostre auto. Questi kit sono abbastanza completi, leggeri ed economici.Siccome non contengono disinfettanti è il caso di procurarsi almeno una boccetta di acqua ossigenata, secondo me un kit di pronto soccorso senza un disinfettante è come le sigarette senza accendino: non serve a un cazzo :).  

Come medicinali opterei per dell'acido acetilsalicilico, qualcosa contro la diarrea e del cortisone. Il cortisone viene prescritto dal medico.

Secondo me mettere una cosa del genere dentro una Bug Out Bag non è un errore ma io non essendo medico o infermiere non sono qualificato per dare opinioni in questo campo. LEGGETE IL DISCLAIMER e fate vobis ;)

Come finale la parola magica per il Bug Out è  "flessibilità", fra tutte le scienze non esatte nel survival il bugging out è la meno esatta di tutte. Ogni posto è diverso da ogni altro posto, una metropoli per esempio è diversa da un bosco e implica modi differenti di risolvere problemi e combinar casini. Di sicuro se non abbiamo un rifugio non siamo messi benissimo né in città né in un bosco. Pure le stagioni influiscono pesantemente se possibile incasinando il tutto ancora di più.

Di tutto questo prego il buon Dio di darmi la voglia di scrivere come mi muoverei io in ogni ambiente urbano o extraurbano. Il bello del survival è che non si finisce mai di imparare e quindi di scrivere, pure gli epic fail vanno bene (come il mio scappar di casa in mutande e sandali durante il mio primo terremoto).

Vi auguro una buona vita e vi abbraccio tutti. Ci leggiamo al prossimo post

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